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La riforma della giustizia

 In questi giorni si parla della riforma della giustizia, volevo però puntualizzare due concetti fondamentali la presunzione di innocenza e la certezza della pena, principi fondamentali del diritto penale, che mirano a garantire il rispetto dei diritti umani e la tutela dell'ordine pubblico. Spesso questi due principi entrano in conflitto tra loro, soprattutto in un contesto di emergenza sociale e mediatica, che richiede risposte rapide ed efficaci alla criminalità. La presunzione di innocenza, il principio per cui ogni persona accusata di un reato deve essere considerata innocente fino a prova contraria e godere di tutte le garanzie processuali previste dalla legge. Un principio sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla Costituzione italiana, uno dei valori fondamentali dello Stato di diritto. La certezza della pena, il principio per cui ogni reato deve essere punito con una sanzione adeguata, proporzionata e tempestiva, che svolga una funzione deterrente, preventiva e rieducativa. Si tratta di un principio che risponde alla domanda di giustizia della società e delle vittime. Tuttavia, la realtà italiana mostra come questi due principi siano spesso disattesi o in contrasto tra loro. Da un lato, infatti, si assiste a frequenti violazioni della presunzione di innocenza da parte delle autorità pubbliche o dei mezzi di informazione, che presentano come colpevoli persone indagate o imputate prima del giudizio definitivo, le espongono a misure coercitive fisiche o simboliche, o le sottopongono a una pressione mediatica e sociale tale da compromettere il loro diritto alla difesa e al contraddittorio. Dall'altro lato, si registra una scarsa certezza della pena dovuta a vari fattori, tra cui: la lentezza e la complessità del processo penale, che determina il rischio di prescrizione o di annullamento delle sentenze; la sovraffollamento delle carceri, che impedisce l'esecuzione delle pene detentive o ne riduce la durata; la mancanza di alternative efficaci al carcere, che favoriscano il recupero sociale dei condannati; la corruzione e la collusione tra criminalità organizzata e apparato giudiziario, che minano la credibilità e l'imparzialità della giustizia. Per superare questa situazione di crisi, è necessario rafforzare il rispetto della presunzione di innocenza e della certezza della pena attraverso una serie di interventi legislativi e culturali come norme più severe per prevenire e sanzionare le violazioni della presunzione di innocenza da parte delle autorità pubbliche o dei media, garantendo il diritto alla rettifica o al risarcimento del danno, limitare i casi di ricorso alla custodia  tautelare in carcere o alle misure alternative, riservandole solo ai reati più gravi o ai soggetti più pericolosi, semplificare le procedure penali, riducendo i tempi e i gradi di giudizio. Inoltre, è essenziale che il sistema penale sia efficiente, garantendo processi tempestivi e ragionevoli. I ritardi prolungati possono compromettere sia la presunzione di innocenza che la certezza della pena e non di poco conto minare la fiducia della società nel sistema giudiziario.

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