Passa ai contenuti principali

L'Italia non va poi così male

 

Siamo ormai vicini alla fine dell’anno e attenti il Governo è ancora in carica, nonostante chi gufasse, chi temeva un ritorno della destra xenofoba, chi vedeva l’Italia sprofondare nel baratro è stato letteralmente smentito. C’è la crisi geopolitica, guerre un po’ ovunque, anche la Cina si ritrova con una economia meno forte. In Europa c’è una divisione su qualsiasi decisione, in attesa del verdetto della urne il prossimo anno. Ma l’Italia continua a tenere una buona marcia. Il PIL con segno positivo, meglio di Francia e Germania, che sono i nostri primi competitori. Il dato occupazionale che prosegue bene. Nel terzo trimestre, dato Istat, su base annua ha segnato rialzo del tasso pari al 2,1% con i giovani 15-34 anni protagonisti. Anche la qualità dei contratti è migliorati sono aumentati i contratti a tempo indeterminato. La disoccupazione è in discesa al 7,3% (-0,4 punti in un anno). L’Italia certo non corre ma di sicuro non è morente come auspicava qualcuno. Questa Italia che si è rafforzata anche in Europa, possiamo negoziare anche il Patto di Stabilità con il potere di veto a Bruxelles. La Borsa italiana che ha raggiunto i picchi del 2008, gli investitori danno fiducia all’Italia. Petrolio e gas sono a livelli di prezzo accettabili rispetto al post crisi ucraina. Agli Italiani, certo non a tutti, stanno per arrivare le somme di vacanza contrattuale, la rivalutazione anticipata delle pensioni per l’inflazione e il conguaglio per il carovita del 2022. Alla fine del correre non va poi così male per l’Italia certo molto c’è ancora da fare ma se le cose proseguono così direi che l’Italia, il Governo Italiano a guida Meloni è sulla strada giusta.


Commenti

Post popolari in questo blog

Eleonora Duse vive ancora

  Nell’anno del centenario della morte di Eleonora Duse, il Vittoriale degli Italiani inaugura la stagione primaverile con la festa  “Ho coronato la saggezza oggi e acceso il gran fuoco” che s i terrà sabato 9 marzo dalle ore 16.00 nella casa-museo di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera. Ma chi era Eleonora Duse? Nata a Vigevano, 3 ottobre 1858 è stata un'attrice teatrale italiana, considerata una delle più grandi di tutti i tempi. Soprannominata "la divina" per la sua sensibilità interpretativa e la sua impareggiabile capacità di trasmettere emozioni, Duse calcò i palcoscenici di tutto il mondo, incantando il pubblico con la sua naturalezza e la sua intensità emotiva. Duse era una perfezionista instancabile , sempre alla ricerca di nuove sfide artistiche. La sua recitazione era caratterizzata da una naturalezza disarmante e da un'intensità emotiva che lasciava il pubblico senza fiato. Era capace di comunicare con il solo sguardo, con un gesto o un sospiro. Una   f...

Foibe: una ferita mai sanata

10 febbraio - Nel silenzio assordante della memoria, riecheggia l'eco di un dolore lacerante: quello delle foibe. A settant'anni di distanza, le profonde cavità carsiche rimangono un tragico simbolo delle atrocità avvenute al termine della Seconda Guerra Mondiale. Un capitolo oscuro della storia italiana. Tra il 1943 e il 1945, migliaia di italiani - militari, civili, oppositori politici - furono trucidati dai partigiani jugoslavi e gettati nelle foibe, inghiottitoi carsici tipici della Venezia Giulia e dell'Istria. Un'epurazione cruenta, motivata da odio ideologico e sete di vendetta, che ha segnato per sempre la memoria collettiva di queste terre. Stime incerte e dolore immenso. Il numero preciso delle vittime rimane un mistero, con stime che variano da 3.000 a 5.000 fino ad arrivare a 11.000. Una ferita profonda che ha lacerato famiglie e comunità, lasciando un'eredità di dolore e trauma che ancora oggi si fa sentire. Un lungo percorso verso la memoria. Per...

Il Flagello dei Femminicidi: Un Grido di Dolore e Urgente Necessità di Cambiamento

L’Italia è tra i 5 Paesi in Europa con il più alto numero di donne vittime di femminicidio, ovvero omicidio intenzionale, non certo un primate di cui andare fieri. I femminicidi, uno degli aspetti più oscuri e dolorosi della nostra società, e non solo, rappresentano una tragica realtà che richiede l'attenzione di tutti noi. Si tratta dell'uccisione sistematica e deliberata di donne basata sul genere, e si manifesta in molte forme e circostanze non solo in Italia ma in tutto il mondo. Questo fenomeno inquietante ci costringe a riflettere profondamente sulla nostra società, le sue radici e la necessità urgente di un cambiamento culturale e strutturale. Le statistiche dei femminicidi sono allarmanti. In molte parti del mondo, le donne sono uccise semplicemente perché sono donne. Questo può avvenire in contesti familiari, relazionali, o addirittura come risultato di violenza di genere diffusa. Ogni anno, migliaia di donne perdono la vita a causa di questa violenza. Questo non è sol...