10 febbraio - Nel silenzio assordante della memoria, riecheggia l'eco di un dolore lacerante: quello delle foibe. A settant'anni di distanza, le profonde cavità carsiche rimangono un tragico simbolo delle atrocità avvenute al termine della Seconda Guerra Mondiale. Un capitolo oscuro della storia italiana. Tra il 1943 e il 1945, migliaia di italiani - militari, civili, oppositori politici - furono trucidati dai partigiani jugoslavi e gettati nelle foibe, inghiottitoi carsici tipici della Venezia Giulia e dell'Istria. Un'epurazione cruenta, motivata da odio ideologico e sete di vendetta, che ha segnato per sempre la memoria collettiva di queste terre. Stime incerte e dolore immenso. Il numero preciso delle vittime rimane un mistero, con stime che variano da 3.000 a 5.000 fino ad arrivare a 11.000. Una ferita profonda che ha lacerato famiglie e comunità, lasciando un'eredità di dolore e trauma che ancora oggi si fa sentire. Un lungo percorso verso la memoria. Per...
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