Istigare odio verso le forze dell'ordine per salire alla cronaca mi sembra irrispettoso. Stiamo parlando di uomini e donne che compiono il loro dovere e il loro lavoro nell'istituzione. Nel caso specifico mi riferisco al post di un noto rapper in cui vengono raffigurati poliziotti come maiali. La polizia, ma in generale tutte le forze dell'ordine, nel quadro musicale di un determinato genere vengono spesso considerate istituzioni da combattere. Quest'odio, a mio avviso ingiustificato, non può ridursi alla libertà dell'artista di esprimersi e di sentirsi Vittima di una società e di istituzioni che non lo rappresentano istigare all'odio e sempre sbagliato in particolare verso le forze dell'ordine. La musica deve essere un mezzo per comunicare e far riflettere oltre che divertire, se la si riduce ad uno strumento finalizzato all'odio perde il suo significato primario che è quello di esperienze di vita vissuta che l'artista Vuol far conoscere e diffondere. Odiare e diffondere messaggi che possono essere interpretati in maniera scorretta, è un atteggiamento improduttivo considerando che il seguito di questo tipo di musica sono principalmente giovani che potrebbero interpretare in maniera scorretta il post. Nel post del rapper lo stesso cita: «Si sono fatti trovare nei camerini, trattati come criminali.. .››, se uno si sente a posto e non ha nulla da nascondere perché si deve sentire un criminale, tutte le volte che siamo fermati per un controllo quando siamo in macchina ci dobbiamo sentire criminali?A mio avviso no, sono persone che fanno il loro lavoro e che non decidono dove andare, ma sono mandati a eseguire il loro incarico. Non penso che i poliziotti in questione si siano alzati al mattino e abbiano deciso di effettuare un servizio d”ordine a un concerto, sono stati mandati perché c'era sicuramente un motivo. Nel caso specifico il rapper non e sicuramente un esempio da emulare. Ricordiamoci che quando siamo vittime di incidenti o furti ci rivolgiamo alle forze dell'ordine, alla polizia, le stesse persone che vengono additate da qualcuno come istituzioni da combattere, istituzioni fatte da uomini e donne che fanno il loro lavoro con un rischio non indifferente quando svolgono il loro compito e che a fine mese portano a casa uno stipendio non esorbitante. Un post per dieci minuti di celebrità o un atto fatto senza pensarci, in entrambi i casi educazione e rispetto sono la base per chi vuol comunicare qualcosa in particolare se lo si vuole fare verso i giovani.
Nell’anno del centenario della morte di Eleonora Duse, il Vittoriale degli Italiani inaugura la stagione primaverile con la festa “Ho coronato la saggezza oggi e acceso il gran fuoco” che s i terrà sabato 9 marzo dalle ore 16.00 nella casa-museo di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera. Ma chi era Eleonora Duse? Nata a Vigevano, 3 ottobre 1858 è stata un'attrice teatrale italiana, considerata una delle più grandi di tutti i tempi. Soprannominata "la divina" per la sua sensibilità interpretativa e la sua impareggiabile capacità di trasmettere emozioni, Duse calcò i palcoscenici di tutto il mondo, incantando il pubblico con la sua naturalezza e la sua intensità emotiva. Duse era una perfezionista instancabile , sempre alla ricerca di nuove sfide artistiche. La sua recitazione era caratterizzata da una naturalezza disarmante e da un'intensità emotiva che lasciava il pubblico senza fiato. Era capace di comunicare con il solo sguardo, con un gesto o un sospiro. Una f...
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